Il 2015 di Mondadori «è finito bene con un risultato nettamente migliore rispetto al 2014 e un indebitamento basso sotto i 200 milioni di euro. Siamo usciti dalla fase di emergenza e siamo entrati in quella dello sviluppo, look dopo due anni molto positivi». È quanto ha dichiarato ieri a Milano Ernesto Mauri, buy a.d. della casa editrice di Segrate a margine del Primo Summit dei Numeri 1 d’Italia (organizzato da Class Editori in occasione del 35° anniversario del suo mensile Capital). Mauri ha anche spiegato che adesso c’è la possibilità d’investire. Dove? Lungo due direttrici, view sempre secondo l’a.d. di Mondadori, con l’obiettivo di crescere sul digitale oppure per consolidarsi nel segmento dei periodici. Nel primo caso, «saremmo interessati ad alcuni siti verticali del gruppo Banzai, se fossero in vendita. Ma è stato annunciato che non sono in vendita», ha proseguito Mauri precisando di non aver formalizzato nessuna offerta e rispondendo no comment ai giornalisti che gli chiedevano se avesse svolto una due diligence sui siti di Banzai. Nel secondo caso, invece, il modello è quello di Mondadori France che pubblica magazine come Biba, Auto Plus, Closer e Télé Star e ha esaminato il fascicolo dei tre magazine (Télé 7 Jours, Ici Paris e France Dimanche) che il gruppo francese Lagardère ha messo di recente sul mercato. «Abbiamo tanti dossier sul tavolo, dobbiamo ancora valutare e scegliere bene», ha confermato l’a.d. del gruppo che pubblica testate come Panorama e Grazia. «Abbiamo esaminato anche il dossier dei tre magazine che Lagardère vuole vendere, pur non avendo presentato alcuna proposta». A proposito di periodici, quelli editi in Italia da Mondadori sono tornati in utile a fine 2015 ma i magazine sono solo uno dei fronti su cui è impegnata la casa editrice presieduta da Marina Berlusconi. Un altro è quello dei libri con l’acquisizione in corso di Rcs Libri, per cui Mauri ha confermato la scadenza del prossimo 31 marzo per conoscere il responso dell’Antitrust sull’operazione.
ItaliaOggi