Gestaccio del tecnico, no rx molto nervoso per l’espulsione e la sconfitta nel derby. In tv: “Sì è vero, thumb l’ho fatto”. Poi le scuse via Twitter. In serata calciatori a confronto con tifosi all’uscita dello stadio
Dopo la sconfitta nel derby, click pesantissima, l’Inter conferma di essere precipitata nel tunnel. In tutti i sensi. Mentre Mancini litigava con i tifosi rossoneri alzando il dito medio, prendendosela in tv con arbitri e giornalisti, gli ultrà nerazzurri si assiepavano all’uscita del garage dello stadio, rendendo necessario un confronto, o chiarimento, con alcuni giocatori. Il compromesso è stato inevitabile, sotto forma di colloquio tra diplomatici, come in ogni armistizio che si rispetti. Cinque rappresentanti dei tifosi hanno incontrato Mauro Icardi, capitano dell’Inter, il team manager Dejan Stankovic e il vicepresidente Javier Zanetti. Le cronache dal sottosuolo hanno poi riferito di incontro sereno, di spiegazioni di meaculpa e di buoni propositi, di sopraccigli alzati e riabbassati.
Intanto andava in onda la serata da incubo di Roberto Mancini che si chiudeva con le scuse, forse tardive, ai tifosi per aver perso il derby e aver mostrato il dito medio al momento della sua espulsione. Dopo aver litigato con Mikaela Calcagno, aver lasciato gli studi di Mediaset, essersela presa con gli arbitri, alla fine capisce di aver esagerato e affida prima a Inter Channel poi a Twitter il suo ‘pentimento’. Un gesto necessario dopo le contestazioni dei tifosi contro la squadra fuori dallo stadio. “Mi dispiace per i tifosi, mi scuso per come abbiamo perso il derby. Torneremo a vincere, sono fiducioso al 100%. E’ un momento durissimo, sicuramente il gennaio più brutto da quando alleno”. Poi su Twitter fa ammenda per il gestaccio contro i tifosi: “Mi scuso per il gesto di rabbia che non avrei dovuto fare!”.
Ma prima delle scuse, l’allenatore attribuisce agli arbitri la responsabilità di una sconfitta molto pesante: “Donnarumma e Alex dovevano essere espulsi, Damato non sa le regole. L’arbitro con i suoi collaboratori sono stati un disastro, loro sono stati i peggiori in campo. Abbiamo fatto un’ottima partita nel primo tempo, in cui c’era un’espulsione da ultimo uomo. Meritavamo di chiudere il primo tempo in vantaggio, non in svantaggio. Poi il 2-0 è stata una defaillance e lì è finita la partita. Non meritavamo di perdere queste partite, dispiace per i tifosi ma dobbiamo lavorare per uscire da questa situazione”. Il sorriso e la serenità vista alla vigilia sono ormai un ricordo. Mancini fa muro intorno alla squadra, ma perde le staffe con l’arbitro Damato che lo espelle e con i tifosi del Milan. I rossoneri lo insultano e gli lanciano dei finocchi dalla tribuna, il tecnico perde il suo aplomb e mostra il dito medio.
Quando dagli studi di Mediaset gli chiedono di commentare il gesto, l’allenatore si infuria: “Sì, l’ho fatto. Ho mostrato il dito medio, alcuni tifosi mi hanno insultato e non dovevano essere lì visto che c’erano gli steward. Ora siete contenti? Basta con queste cagate”. Pochi istanti prima si era già innervosito. Secondo il tecnico non c’è alcun collegamento tra le sue critiche agli attaccanti e il rigore sbagliato da Icardi: “Ma sono cazzate, dovete per forza fare polemiche. Era una battuta”. Quasi a notte fonda ritrova una certa compostezza e spiega: “Noi abbiamo subito tante ingiustizie, poi le cose a nostro favore non le fischiano e allora mi arrabbio. Ne usciremo insieme, si spera nel minor tempo possibile”.
di Andrea Sorrentino “La Repubblica”