I rossoneri si prendono la rivincita dopo il ko dell’andata: apre il difensore brasiliano di testa poi, healing dopo un rigore spedito sul palo da Icardi, healing chiudono i conti di rimessa i due attaccanti. Espulso Mancini per proteste
Il Milan si prende la rivincita con gli interessi sull’Inter dopo il ko dell’andata. S’impone 3-0, ottenendo un successo atteso da un anno e mezzo, e in un sol colpo centra altri due obiettivi: taglia fuori i cugini dalla lotta scudetto e, d’incanto, torna prepotentemente in corsa per un posto in Champions, portandosi a -6 dal 3° posto. Ai rossoneri è andato tutto per il verso giusto: hanno sbloccato il risultato al primo tiro nello specchio della porta, hanno visto Icardi mandare sul palo il rigore del possibile 1-1 e, subito dopo, hanno chiuso i conti con due perfette azioni di rimessa.
INTER, E’ CRISI – L’Inter torna a casa a testa bassa, amareggiata per la serata no, ma è bene che inizi a interrogarsi. E’ vero che, ancora una volta, è stata tradita da Icardi ma è anche vero che la sconfitta fotografa un chiaro momento di fase involutiva. Ha rimediato appena 2 punti nelle ultime 4 giornate e continua terribilmente a faticare nell’inquadrare la porta avversaria. Non segna due reti in una gara da oltre due mesi. Con questo trend appare difficile che possa battere la concorrenza delle rivali per arrivare in Champions.
MANCINI LANCIA SUBITO EDER – Per l’occasione Mihajlovic ha cambiato una sola pedina nella squadra che ha pareggiato ad Empoli preferendo Kucka a Bertolacci quale partner di Montolivo in mezzo al campo. Mancini ha risposto stravolgendo l’Inter: è passato dal 4-4-2 al 4-2-3-1 giocandosi fin dal 1′ la carta Eder, al posto di Icardi. In difesa, oltre al rientrante Mirando, ha restituito una maglia da titolare a destra a Santon, preferendolo a D’Ambrosio e Nagatomo mentre a centrocampo ha riproposto Medel in mediana, bocciando, di fatto, Melo. Infine ha rilanciato Jovetic a discapito di Palacio.
HONDA INVENTA, ALEX SEGNA – Le due squadre si sono affrontate a viso aperto ma i pericoli inizialmente li ha creati solo l’Inter, incapace, però, di impensierire più di tanto Donnarumma con un colpo di testa in tuffo di Eder e una conclusione da fuori di Brozovic. Il Milan ha puntato tutto sulle sovrapposizioni sulla destra, a turno, di Abate, Kucka e Honda per far male e alla fine è stato premiato. Da un’incursione di Abate è, infatti, nato l’angolo che ha portato al vantaggio (36′). Sugli sviluppi del tiro dalla bandierina la palla è arrivata a Honda che ha pennellato un pallone per Alex, bravo a far incassare all’Inter il primo gol di testa in campionato.
DONNARUMMA, CHE BRIVIDI – L’importanza del risultato ha rischiato di giocare un brutto scherzo a Donnarumma che, da record-man per essere diventato il più giovane portiere della storia del derby di Milano, ha rischiato di trasformarsi in protagonista negativo della serata. Prima della fine del tempo è uscito troppo avventurosamente rischiando di far segnare Jovetic di testa a porta vuota. Poi, in avvio di ripresa, ha svirgolato un rinvio rischiando di causare un rigore nel tentativo di anticipare l’accorrente Eder.
MANCINI, ESPULSIONE E GESTACCIO – Un episodio che ha mandato su tutte le furie Mancini (espulso per aver chiesto la massima punizione e poi reo di un gestaccio ai tifosi rossoneri), di sicuro mal giudicato da Damato che avrebbe dovuto concedere una punizione a due in area ai nerazzurri per i due tocchi in area del portiere del Milan.
ICARDI, ERRORE FATALE DAL DISCHETTO – Il rigore, alla fine, è comunque arrivato. E a procurarselo ha pensato Icardi, gettato nella mischia al posto di un involuto Jovetic. L’argentino al 70′ è stato sdraiato da Alex nel tentativo di riprendere un diagonale ribattuto da Donnarumma e ha indotto Damato a indicare il dischetto. Dagli 11 mt è andato lo stesso Icardi che ha lasciato di sasso il portiere rossonero ma ha malamente centrato il palo alla sua destra.
BACCA E NIANG CHIUDONO I CONTI– Il Milan si è galvanizzato e in soli 4′ ha chiuso i conti. A raddoppiare ha pensato (73′) il solito Bacca con un bel sinistro al volo in spaccata su cross di Niang. Quindi, al 77′, è toccato al francese mettere il sigillo sulla vittoria: lanciato in contropiede da Bonaventura ha ripreso una ribattuta di Handanovic dopo una prima conclusione e di destro ha infilato il pallone sotto la traversa. E così per una notte Milano si tinge interamente di rossonero.
di Jacopo Manfredi “La Repubblica”