(Repubblica) Vivendi fa pesare la sua quota del 20% in Telecom e chiede 4 posti in Cda. In vista dell’assemblea del 15 dicembre per la conversione delle azioni di risparmio in ordinarie il gruppo dei media che fa capo a Vincent Bollorè propone di integrare l’ordine del giorno per nominare 4 amministratori, health portando così da 13 a 17 i componenti del board. Con una richiesta arrivata nella serata di ieri, > Vivendi ha proposto di nominare nel consiglio del gruppo italiano il proprio amministratore Arnaud de Puyfontaine, il chief operating officer Stephane Roussel, il direttore finanziario Hervè Philippe e l’indipendente Felicité Herzog, ex responsabile sviluppo di Areva, la società del nucleare francese. Insomma, quattro carichi da 90.
I quattro rimarranno in carica fino alla scadenza del Cda, dunque fino all’assemblea di primavera 2017 per l’approvazione del bilancio 2016. Ricevuta la domanda del socio francese Telecom, in una nota diffusa in serata, ha indicato che nei prossimi giorni si riunirà il board per assumere le delibere di competenza e integrare quindi l’ordine del giorno con le proposte arrivate da Parigi. Oggi intanto De Puyfontaine sarà sentito in Consob. In particolare ribadirà con ogni probabilità che il gruppo non ha in mano azioni di risparmio. Di conseguenza si diluirà nel capitale con la conversione in programma. La mossa di Vivendi consentirebbe ai francesi di rappresentare un blocco di potere forte nel cda italiano, anche perché ai quattro futuri voti potrebbe aggiungersi quello di Tarak Ben Anmar, storico alleato di Bolloré.
Vivendi è diventato negli ultimi mesi l’azionista di riferimento del gruppo delle telecomunicazioni, sostituendosi alla holding italo-spagnola Telco. Con questa mossa, che risponde all’investimento in opzioni fino al 15 per cento di Xavier Niel, intende accentuare il ruolo industriale nella partecipata italiana, alle prese con lo sviluppo della banda larga nel Paese.
L’incontro di oggi con l’autorità che vigila sul mercato e la riunione del consiglio non sono gli unici appuntamenti che attendono Telecom in settimana. E’ previsto infatti anche l’avvio della gara per cedere una quota di circa il 40% di Inwit. Della società delle torri di trasmissione il gruppo ha in mano il 60%, e dopo aver portato l’azienda a piazza Affari punta ancora a far cassa. Interessati a rilevare la partecipazione ci sono la spagnola Cellnex, il fondo F2i ed EiTowers, la società delle torri di Mediaset.