“La ripresa nell’Eurozona prosegue moderatamente”, check ma “i rischi al ribasso da crescita e commercio globali sono chiaramente visibili”: lo ha detto il presidente della Bce Mario Draghi al Parlamento Ue. Anche “le dinamiche dell’inflazione si sono indebolite, a causa dei prezzi bassi del petrolio e dell’effetto dell’euro forte”. “Finora l’attività economica nella zona euro ha dimostrato un certo grado di resilienza verso le influenze esterne che tendono a indebolire la domanda. Mentre la domanda esterna è receduta, gli export dell’Eurozona sono aumentati. Il costo più basso dell’energia e la nostra politica monetaria stanno sostenendo i consumi e la creazione di nuovo capitale”, ha detto Draghi. Ma, a fronte di questo, restano rischi al ribasso e “la pressione dei prezzi resta sommessa”. Perché “mentre la ripresa gradualmente rafforzerà l’impulso del processo dell’inflazione, la protratta debolezza dell’economia degli anni scorsi continua a pesare sulla crescita nominale degli stipendi, e questo può moderare la pressione dei prezzi”. “I segnali ci indicano che la ripresa migliora, continua, è lenta ma più forte e più diffusa che in passato, e avviene anche nei Paesi sotto stress e ‘non core’, guidata da consumi e investimenti, un segnale positivo”.
“Il miglioramento dei mercati finanziari si sta trasferendo all’economia reale, il flusso del credito è migliorato negli ultimi 15 mesi, con effetti su crescita e consumi e mercato del lavoro”, ha detto Draghi. Certo, ha aggiunto, “tutto questo avviene lentamente, vorremmo che fosse più veloce ma credo che in parte sia dovuto ai danni” del passato, come la situazione delle banche nel 2012-13. Inoltre, “siamo consapevoli dei rischi della ripresa, che al momento vengono soprattutto dal rallentamento dell’economia globale”.