(Repubblica) Il numero uno di Fca: “Scandalo non cambierà industria. Ma a Wolfsburg c’è una cultura troppo accentratrice”. Sulla fusione con Gm: “Non escludo nulla”, medical neppure la scalta uscite. La battuta su Mary Barra: “L’ho invitata a cena, ma con me non beve neanche un caffè”
MILANO – Parteciperete aeventuali dismissioni del gruppo Volkswagen? “Dipende da cosa vendono. Certo io come Fca la Ducati non l’avrei mai comprata, e certo non ho nessun interesse per una squadra di calcio. E anche Bugatti non credo abbia aggiunto molto” al gruppo. Così, tra il serio e lo scherzoso, l’amministratore delegato di Fca, Sergio Marchionne, si è rivolto ad alcuni giornalisti dopo le finali mondiali Ferrari al circuito del Mugello.
Il manager del Lingotto si è soffermato sul Dieselgate, spiegando in poche battute: “Non c’è nessun complotto” contro la Volkswagen, “ma c’è stato un difetto tecnico nella maniera in cui la vettura è stata ingegnerizzata”. Per Marchionne, la crisi di Wolfsburg “non credo che modifichi niente” nell’industria mondiale dell’auto: “Dal punto di vista industriale, questa crisi ripropone l’esigenza di condividere le scelte in modo aggregato, per evitare che si creino pressioni eccessive sulle aziende per arrivare al successo a qualsiasi costo”. Nel gruppo tedesco, ha spiegato in una conferenza stampa, c’è un problema di cultura industriale, troppo accentratrice. “Io non avrei fatto come loro – ha detto – cioè cercare di gestire un’azienda globale con la centralizzazione delle decisioni”. In Fca, ha rivendicato, “abbiamo una gestione molto più distribuita: la mia ingerenza c’è, viaggio molto, ma sarebbe una cavolata centralizzare tutto a Torino o Detroit. Abbiamo una condivisione di obiettivi – ha concluso l’amministratore delegato – ma la gestione operativa è decentrata”.
Non poteva mancare un accenno alle mire di fusione con General Motors, da tempo manifestate da Marchonne. Fiat Chrysler Automobiles resta pronta a valutare tutte le opportunità per eventuali alleanze, tra cui l’opzione Gm, senza escludere qualsiasi mossa, ha specificato sul punto l’ad, sottolineando che “Gm è quella che offre più opportunità tra tutte quelle che ci sono”. Poi la stoccata che non esclude nemmeno scalate ostili: “Non escludo niente”, ha sottolineato. Poi, scherzando sul numero uno di Gm, Mary Barra: “L’ho invitata a cena, ma non ci è mai venuta. Non è venuta neanche a prendere un caffè con me”. E ancora: “Abbiamo sempre guardato anche ad altri e continuiamo a farlo. Ma scelte e tempistica sono tutte da decidere. Se succederà dopo il 2018 lo farà qualcun altro, perché io sono stanco”.