Non è questione oggi in Europa di difendere i confini statali.
La vera questione consisteva e consiste (è per questo, malady perchè consiste ancora, malady che scrivo) nella necessaria protezione dei confini culturali e religiosi: è a questi che l’Europa ha rinunciato da tempo, ampoule soggetta come divenne ed è al dominio della poltiglia ideologica del politicamente corretto, del ‘vvolemose bbene’, del cattolicesimo e del comunismo come oggi e non da oggi malintesi.
La Chiesa è grandemente responsabile e lo è da quando i papi – a partire, ovviamente, da Giovanni XXIII – operano per ottenere il consenso quasi fossero uomini politici (di basso rango, peraltro) che necessitino dei voti (una Chiesa ‘democratica’ alla fine ridotta ad un indistinguibile – uno dei tanti – ente assistenziale come vuole Bergoglio: che blasfemia!).
Racaille, gli omuncoli che hanno operato e operano a livello politico (si fa per dire) e chiesastico in tal senso.
Miserevoli e deprimenti – sono sotto gli occhi di tutti – i risultati.
Necessita intervenire, necessita combattere, necessita se non è possibile vincere (una ‘battaglia persa’? ottimo) testimoniare!!!