‘SERVE UNA SOLUZIONE BUONA PER TUTTI GLI EUROPEI'” width=”300″ height=”195″ />di Riccardo Ruggeri
(da Italia Oggi)
Più passano le settimane, più il caso Grecia si fa affascinante, ormai si è trasformato, grazie a Varoufakis, nel palcoscenico di un teatro delle marionette, ove si giocano partite all’apparenza ridicole, ma in realtà importanti per i cittadini dei singoli stati europei. Finora Varoufakis ha condotto la trattativa con Bruxelles, Francoforte, Washington, facendosi forte, da un lato del voto popolare, dall’altro che la Grecia è fallita, e non in grado di rimborsare i debiti, né ora, né mai.
In casi estremi come questo, nel negoziato è molto più forte il debitore del creditore. Che altro potevano fare Varoufakis, e il suo compare Tsipras? Nelle casse non c’è più nulla, probabilmente non c’è neppure più il raschietto, chissà se c’è ancora il fondo del barile. E’ la fine, con quei pochi quattrini che hanno in cassa possono pagare o la rata in scadenza del FMI oppure le pensioni, ovvio che: buona la seconda. A pelle mi ero convinto che avrebbe vinto Varoufakis (non lo conoscevo, ma conoscevo bene gli eunuchi euro-americani), e l’ho scritto. Diciamolo, Tsipras è una figurina Panini di Premier come tutti gli altri, il vero leader è lui.
Il suo obiettivo era negoziare senza chiudere, fino al punto che non vi fosse più un euro nelle casse statali, pagando le rate dovute al FMI. Ce l’ha fatta, ha lasciato che il mitico mercato dell’Occidente (che in realtà tutto è meno che un mercato) portasse lo spread a 1000 (sic!), pensavano che si spaventasse (come fu per Monti e Napolitano, teneri), lui è di ben altra tempra, non ha fatto una piega, è andato a vederli, bluffavano, e ha vinto.
L’uomo ha personalità, ha le skill giuste per trattare con costoro, siano funzionari, ministri, premier, banchieri centrali, tutti chiacchieroni pieni di boria. Ha il ghigno del lupo alfa, rassomiglia al cavaliere della carne Montana che rivolto all’eunuco di turno dice “basta menzogne, sparisci serpente”, ha gettato sul tavolo del negoziato con BCE, FMI, UE, una tale quantità di ormoni che costoro ne sono rimasti tramortiti. Il cerino è rimasto a loro, essendo in fondo dei vigliacchi, alla fine sceglieranno l’opzione più losca: pagare e vendicarsi.
Ecco allora la soluzione. Nessuno dei Premier europei è disposto a pagare i costi del default della Grecia: ve lo vedete Renzi, senza un euro, che scuce oltre 40 miliardi, oppure l’Hollande con casco che ne scuce 50? Si accorderanno, affinché l’Europa aggiunga altri 7,5 miliardi ai 233 che ha già sul groppone (e che mai più vedrà), fingendo contropartite ridicole, impegni fasulli, spostando le tempistiche all’autunno, poi dall’autunno alla primavera successiva. In altre parole, anziché ricevere, alle scadenze prestabilite, rimborsi del debito greco, gli europei daranno nuovi prestiti ai greci, sapendo che questi mai li pagheranno. Così farà il FMI: si sfilerà dalla Grecia, bisticcerà con BCE e UE per rinegoziare fra di loro le rispettive perdite. Come succede da tempo in Occidente, tutto si tiene: questa l’unica, oscena strategia che hanno messo a punto i leader del ceo-capitalism.
In cambio, cosa chiederà l’Europa alla Grecia? Prima la vendetta, la testa di Varoufakis, poi la sconcezza, pretenderanno che i greci votino i soliti vecchi, corrotti partiti conservatori o soti, filo americani, con i quali da sempre fornicano. I greci, alla canna del gas, lo faranno, voteranno come richiesto, ma nel loro cuore rimarrà per sempre il mitico Varoufakis, autentica riserva del Paese, per il prossimo giro.
Il default economico della Grecia sarà evitato (a spese dei cittadini europei), non così il default morale di questa Europa di miserabili. Noi.
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