La raccolta pubblicitaria cala ma meno del passato nei primi quattro mesi di quest’anno. La contrazione è intorno al 3%, secondo le stime interne di Caltagirone Editore che pubblica tra gli altri i quotidiani il Messaggero e il Mattino di Napoli. «Non siamo ancora a zero ma c’è stato un fortissimo contenimento» della diminuzione dei ricavi «e sembra, anche per il clima che c’è nel paese, che ci sia un miglioramento», ha dichiarato ieri il presidente del gruppo Francesco Gaetano Caltagirone all’assemblea degli azionisti, che ha approvato i conti 2014 con ricavi per 170,1 milioni di euro (erano 181,5 milioni nel 2013), un mol positivo per 76 mila euro (negativo per 1,2 milioni di euro al 31 dicembre 2013) e una perdita netta pari a 37,2 milioni di euro (lo stesso dato era negativo per 75,4 milioni di euro nel 2013).
Ieri, è stato anche confermato l’attuale board per il triennio 2015-2017, con l’unica eccezione di Tatiana Caltagirone che entra al posto di Massimo Garzilli. Per l’esercizio 2014, infine, non è stata prevista la distribuzione di un dividendo.
Sulle prospettive dell’editoria italiana, però, si è espresso il vicepresidente di Caltagirone Editore nonché vicepresidente Fieg Azzurra Caltagirone, secondo cui si fa «fatica a vedere l’alba ma qualche nube mi sembra più chiara» e c’è comunque «una volontà reale» del governo «di affrontare tutti i nodi dell’editoria». A proposito dell’indagine Ue su Google per possibile posizione dominante, Azzurra Caltagirone ha chiosato che l’istruttoria «è una delle strade, è una strada».