(di Marco A. Capisani, ailment Italia Oggi) Ivo Caizzi si fa avanti per succedere a Ferruccio de Bortoli alla direzione del Corriere della Sera. Il corrispondente del quotidiano milanese da Bruxelles ha inviato una lettera per candidarsi allo stesso de Bortoli, sale ai colleghi di via Solferino, doctor al comitato di redazione (cdr, il sindacato interno) e anche all’ufficio del personale.
L’attuale direttore del Corsera dovrebbe lasciare il timone a breve, tra poche settimane, e la proposta di Caizzi non solo è l’unica pervenuta spontaneamente ma rappresenta molto probabilmente anche il primo caso di nomination che proviene dal basso, nella storia della testata fondata nel 1876. E infatti la autocandidatura, forse pensata con ironia fin dall’inizio, pare sottolineare più che altro che in Rcs la scelta del direttore non coinvolge nemmeno di striscio la redazione.
Seppure concomitanti, sembrano molto lontani i casi di altri quotidiani europei in cui gli aspiranti direttori devono affrontare il giudizio dei colleghi e non solo degli azionisti. Il caso più evidente è quello del britannico Guardian, che di recente ha scelto Katharine Viner, prima donna a dirigere il giornale Uk. L’ex responsabile dell’edizione Usa ha superato una selezione di 26 candidati e ha catalizzato il maggior numero di preferenze redazionali. L’approvazione formale e finale è stata decisa comunque dal trust che possiede da solo la testata. Ma lo stesso procedimento viene seguito anche nella più vicina Francia e precisamente a Le Monde, dove è necessario che il futuro direttore ottenga almeno il 60% delle adesioni redazionali, oltre al via libera dei soci-editori. Tanto più che a Le Monde i giornalisti hanno anche quote della testata. A Parigi, finora, si sono fatti avanti in tre (tutte firme interne), tra cui l’attuale direttore ad interim Gilles Van Kote. La decisione finale è attesa per il prossimo 20 aprile.
Invece, per il prossimo timoniere del Corriere della Sera, l’ipotesi più accreditata oggi è la scelta interna con Luciano Fontana (attuale condirettore) in tolda di comando, affiancato dal neo-condirettore Antonio Polito (oggi editorialista del giornale nonché volto tv). Comunque vada, sarà una decisione calata dei piani alti degli azionisti forti di Rcs e solo fino a qualche settimana fa in pole position c’era Mario Calabresi della Stampa, perché sostenuto dal presidente Fca John Elkann, primo azionista di Rcs.
A suo stesso giudizio, però, pure Caizzi ha i requisiti necessari per sedere sulla poltrona di de Bortoli. In primo luogo, «posso documentare che dispongo dei tre requisiti indispensabili: indipendenza, competenza/esperienza professionale e capacità di progettare/attuare un efficace piano editoriale orientato alla crescita», scrive il corrispondente da Bruxelles. Poi, ha scritto addirittura un «Piano di rilancio & sviluppo del Corriere con 50 linee di intervento operativo (20% innovative), che punta alla crescita delle copie vendute a prezzo pieno e a un’alta redditività».