Gli Stati Uniti scendono in campo nel tentativo di sbloccare lo stallo delle trattative sul rifinanziamento del debito greco. Il segretario del tesoro Jack Lew ha chiamato il ministro delle Finanze ellenico, Yanis Varoufakis, avvertendolo sul rischio di “immediate difficoltà” qualora non si trovi un accordo. “E’ il momento di passare ai fatti”, ha detto Lew al collega di Atene. Si deve “trovare un sentiero costruttivo in accordo con il Fmi e i ministri europei delle finanze”, ha proseguito Lew nel corso della telefonata col ministro ellenico, durante la quale ha anche ricordato come “l’incertezza non sia una cosa buona per l’Europa”. Il segretario del Tesoro ha quindi insistito con Varoufakis sul fatto che un accordo della Grecia con il Fondo monetario internazionale e con l’Europa deve basarsi sul fatto che esistono i margini per fare passi in avanti sia sul fronte della crescita sia su quello delle riforme. L’esponente americano ha infine assicurato il collega greco che fara’ di tutto per incoraggiare i creditori internazionali della Grecia a raggiungere un accordo.
Una telefonata che il diretto interessato, Varoufakis, legge come un monito anche per l’Europa. “Il segretario del Tesoro Usa mi ha effettivamente detto che un mancato accordo danneggerebbe la Grecia”, ma “ha aggiunto che danneggerebbe anche l’Europa. Un avvertimento a entrambe le parti”, ha scritto l’esponente del governo ellenico su Twitter.
In serata, da Berlino arriva la presa di posizione di Angela Merkel, secondo la quale aiuti ai paesi indebitati sono possibili solo in cambio di riforme. “Se alcuni Paesi sono in difficoltà, allora daremo loro la nostra solidarietà. Ma la solidarietà non è una strada a senso unico piuttosto, con gli sforzi dei paesi, è una faccia della stessa medaglia e sarà sempre così”, ha affermato la cancelliera tedesca durante un convegno, secondo quanto riferito dall’agenzia Bloomberg.
Dichiarazioni che non fermano le diplomazie che, dietro le quinte, continuano a lavorare per trovare un compromesso. Su cui, peraltro, sembrano scommettere le borse, tutte positive compresa Atene. La Grecia avrebbe solo rinviato infatti l’invio della richiesta di un’estensione del prestito Ue alle autorità europee che dovrebbe arrivare domani. Invio inizialmente previsto per oggi. Il governo starebbe limando il testo della lettera, alla ricerca di una formula di compromesso. La decisione di inviare il testo domani sarebbe stata presa dopo consultazioni a livello europeo e una teleconferenza. Atene punta a rinnovare il prestito ma senza sottoscrivere il programma di assistenza. I partner Ue premono per un impegno alle riforme previste da quest’ultimo.
L’AVVERTIMENTO DALL’UE – “Nell’attuale programma di aiuti ci sono ancora dei fondi, ma se la Grecia li vuole deve concludere il programma e le valutazioni periodiche perché è quella la condizione per avere i fondi”. La Commissione europea, con il suo vicepresidente Valdis Dombrovskis, torna a ribadire la posizione degli altri partner dell’Eurozona rispetto al delicato dossier del rifinanziamento del debito greco. “L’Eurogruppo, con chiarezza, ha comunicato alla Grecia che si deve estendere il programma con le condizionalità connesse, solo dopo c’è la flessibilità per discuterle”, ha aggiunto il numero due dell’esecutivo comunitario, che avverte Atene sulle possibili ripercussioni sui mercati in caso di mancato accordo: “E’ chiaro che la Grecia avrà bisogno di ulteriore assistenza finanziaria perché un ritorno al mercato sarebbe complicato. Vediamo volatilità sul mercato e varie tendenze preoccupanti”.
Un messaggio molto chiaro al premier Alexis Tsipras. Ieri da Atene è trapelata l’intenzione del governo di presentare una richiesta di proroga di sei mesi dei finanziamenti in base al documento – più morbido – sottoposto al ministro delle Finanze ellenico, Yanis Varufakis, dal commissario agli affari economici Pierre Moscovici. La proposta deve però trovare il via libera dell’Eurogruppo. I contatti non si interrompono in queste ore frenetiche. Anche per questo, Atene ha deciso di rinviare a domani la presentazione della sua proposta di estensione del prestito da parte delle autorità europee.
ELEZIONE CAPO STATO – Tsipras, nel frattempo, è impegnato in casa con l’elezione del capo dello Stato. Oggi a mezzogiorno il premier greco sarà ricevuto dal presidente della Repubblica uscente Karolos Papaoulias per informarlo della sua scelta riguardo il suo successore. Poche ore più tardi, alle 19:30, il Parlamento sarà quindi chiamato ad eleggere Prokopis Pavlopoulos (Nea Dimokratia, centro-destra) alla poltrona di capo dello Stato. Un incarico di “eccezionale onore e di responsabilità che gli darà la possibilità di lottare per la Grecia e per tutta l’Europa”, ha affermato Pavlopoulos al termine di un incontro con il premier. Secondo tutte le indicazioni, la proposta di Tsipras dovrebbe ottenere 238 voti a favore: 149 da Syriza, il partito della sinistra radicale al governo, 76 da Nea Dimokratia e 13 da Greci Indipendenti (estrema-destra). Il quorum per eleggere il presidente alla prima tornata è di 200 voti. I due partiti dell’area di centro-sinistra, To Potami, (19 seggi) fondato e guidato da Stavros Theodorakis, e il Pasok (13 seggi) guidato da Evanghelos Venizelos, hanno proposto un loro candidato, il costituzionalista Nikos Alevisato, docente all’Universita di Atene. I parlamentari di Chrysi Avghì (Alba Dorata), il partito filo-nazista greco, da parte loro hanno annunciato che non voteranno il candidato di Syriza, mentre il Partito Comunista, voterà scheda bianca come fa di consueto alle elezioni del presidente della Repubblica.