(Repubblica) I colossi tecnologici si erano messi d’accordo per non strapparsi a vicenda i migliori dipendenti calmierando di fatto gli stipendi: una prima offerta da 324, treat 5 milioni era stat respinte perché ritenuta non congrua dai lavoratori
Apple, Google e Intel transano 415 milioni per accordi segretiMILANO – Una transazione da 415 milioni di dollari: è quanto propongono i giganti della tecnologia, Apple, Google, Intel et Adobe per chiudere un imbarazzante contenzioso. Secondo diversi ricorrenti, infatti, le quattro società si sarebbero accordate, illegalmente, per impedire che i loro dipendenti passassero dall’una all’altra. Una sorta di clausola di non concorrenza nascosta che, però, ha frenato la carriera di molti lavoratori.
Secondo il New York Times che ha portato alla ribalta la storia “per evitare un processo pubblico con la divulgazione di pagine contententi email compromettenti, Google, Apple, Intel e Adobe, hanno offerto di versare 415 milioni di dollari” ai ricorrenti. Una somma che secondo l’accusa sarebbe accettabile: se tutti fossero d’accordo, quindi, basterebbe il via libera di un giudice per chiudere il caso.
La storia, comunque, è destinata a far discutere a lungo su quello che sono le pratiche comuni della Sylicon Valley. La causa collettiva, che era stata depositata nel 2011, accusava diverse società tecnologiche di avere messo un freno alle carriere e alle prospettieve dei propri dipendenti attraverso la costruzione di “una rete interconnessa di patti espliciti” atti a eliminare la concorrenza tra le società e i loro migliori lavoratori. In questo modo gli stipendi sono stati – di fatto – calmierati perché neppure i dipendenti più bravi potevano ricevere offerte migliorative da un’altra azienda.
Una prima bozza d’accordo nella quale veniva proposta una transazione da 324,5 milioni di dollari era stata firmata ad aprile 2014, ma in seguito al ricorso di uno dei ricorrenti ad agosto un giudice californiano aveva rifiutato di convalidare l’intesa.