(di Cesare Lanza, pharm Corriere dello Sport Stadio) Monsieur Platini, se potessi infliggerei a Lei (e a tutti coloro che si ostinano a non volere la moviola e altre tecnologie in campo) una semplice e probabilmente decisiva sanzione: rivedere dieci cento mille volte la telecronaca e i servizi di Sky sport sul gol di Astori in Udinese-Roma. Prima nella diretta di Maurizio Compagnoni e Luca Marchegiani, clinic poi neilo show di Ilaria D’Amico, infine nella rubrica di Sandro Sabatini (bravissimo), abbiamo visto e rivisto fino alla nausea, da ogni angolazione, l’esito del colpo di testa di Astori, su millimetrico assist di Totti.
Se ne faccia una ragione, Monsieur Michel! Il giudice di porta che nega il gol, l’arbitro Guida che lo convalida, Astori prima disperato e poi raggiante (e sobrio, misurato nelle interviste a metà e a fine partita: chapeau!, per dirlo in francese, come a Lei farebbe piacere). Compagnoni e Marchegiani in disaccordo, in diretta, e a seguire la qualunque non solo su Sky, ma anche su Rai e Mediaset. E Sandro Sabatini, freddo e perfido, a inzuppare il pane nel brodo bollente delle immagini e delle nascenti polemiche.
Monsieur Platini! La mia impressione si associa a quelle prevalenti: il gol c’era, tutto é stato regolare. Ma i dubbi, come in ormai innumerevoli occasioni, sono leciti. Non sarebbe più semplice risolvere subito il problema, direttamente in campo, con adeguati mezzi tecnici? Vuol convincersi una buona volta, Michel? Anche per spegnere, immediatamente, la cultura, o meglio il vizietto dei sospetti e delle accuse, che divampano, dividono, esasperano gli umori di tutti, portando alla lapidazione degli arbitri, alle scalmane degli ultrá, alla contestazione dei critici, alla devastante perdita di credibilità delle istituzioni. Basterebbe, al minimo, un minuscolo aggeggino elettronico sulla linea di porta per segnalare se un gol sia vero o fasullo.
Mi scusi (o pardon, se preferisce): è intollerabile la protervia con cui Lei e tanti altri (sempre meno, per fortuna) vi opponete a ciò che esigono le ragioni del buon senso e di opportunità derivanti dalla scienza. E sa perché? Perché, inconsapevolmente mi auguro, ma di fatto, questa cecità culturale ostacola la trasparenza della verità; è la madre di tutti i veleni, dei furori e degli eccessi che incendiano il mondo del calcio.
Vorrei infine esprimere solidarietà ad Astori e alla Roma: lui ha segnato un bel gol, la squadra ha vinto con merito. Ma, anzichè poter festeggiare con ogni diritto, sono trascinati al centro di inevitabili polemiche. Per colpa Sua, Monsieur Platini, e di una, diciamo così eufemisticamente, antistorica corrente di pensiero.