Una plastica 100% bio, stuff che non inquina. Questa la mission che si è dato l’imprenditore Marco Astorri dal 2007, anno di nascita di Bio-on, azienda che fa oggi il suo debutto in Borsa sull’Aim Italia (Alternative Investment Market). Un’idea potenzialmente rivoluzionaria. Non nasce in un garage americano, ma sulle Dolomiti. Come risposta alla domanda: come smaltire i tanti skypass che gli sciatori colpevolmente gettano sulla neve e riemergono sui prati quando questa si scioglie. La risposta è stata trovata nei batteri. Alimentare con gli scarti della produzione di zucchero da barbabietola una particolare coltura di batteri che producono il minerypolimero Minerv. Estrarre questa materia che ha la medesima resistenza termica e meccanica della plastica tradizionale, ma è biodegradabile e ha applicazioni che variano dal biomedicale all’automotive. “Noi siamo una intellectual property company – ha spiegato il Ceo Marco Astorri a MF-Dow Jones – andiamo a commercializzare brevetti e tecnologie. Andiamo in Borsa per raccogliere somme da investire all’interno dell’azienda per accelerare il processo di crescita. Per poterci strutturare a livello internazionale, infatti, abbiamo bisogno di crescere piú velocemente. La crescita rappresenta un nostro obiettivo”. Negli ultimi mesi ha siglato contratti con Magna, uno dei maggiori produttori a livello mondiali di plastiche per l’automotive e con Akzo Nobel e Solvay per la produzione di vernici ecologiche. Bio-On, con il global coordinator Banca Finnat, colloca sul mercato il 10,39% del suo capitale con 1.375 azioni a 5 euro l’una. E il debutto è scoppiettante per la 55* matricola dell’Aim Italia, con rialzi che raggiungono il 21%, con volumi sostenuti.
Huffington Post Italia