VERISSIMA CRISTINA
VI SEMBRA TROPPO PERFETTINA? SOSPETTATE CHE SOTTO NASCONDA QUALCHE DEBOLEZZA ? INVECE CRISTINA PARODI E’ PROPRIO COSI. INTRANSIGENTE, PAZIENTE, FEDELE, TUTTA CASA E TV. MA SE QUALCUNO LE TIENE IL MUSO. ALLORA PERDE LE STAFFE…
INTERVISTA DI CESARE LANZA SU “CAPITAL”
Cristina Parodi, 37 anni compiuti in questi giorni, nata ad Alessandria, segno astrologico scorpione, sposata con Giorgio Gori, con tre figli, Benedetta, Alessandro e Angelica. Il volto televisivo femminile più casalingo e rassicurante d’Italia.
– Lei è apparsa in video, da ragazzina o quasi. Riesce a ricordare il primo vero successo?
“E come no. Avevo vent’anni e lavoravo a Odeon tivu, in un programma inventato da Carlo Tumbarello. Si chiamava Forza Italia.”
– Un segno del destino? Un nome premonitore?
“Direi di sì, recipe considerando che tutto la mia carriera, successivamente, si è svolta nelle reti televisive di Berlusconi. Ben prima, comunque, che il Cavaliere scendesse in campo in politica, con quel nome e quel partito.”
– Torniamo ai primi autografi, alle prime foto… Quando arrivò la prima sensazione di notorietà?
“Un bel successo, un programma giovanile e divertente, fu Calciomania, con Maurizio Mosca.”
– All’inizio, dunque, ci fu lo sport. Anzi, il calcio.
“Erano gli anni del boom delle ragazze impegnate a parlare di calcio. Alcune con ottimi risultati: Kay Sandvick, Antonella Clerici, Simona Ventura, l’exploit di Alba Parietti con quel memorabile sgabello a Galagoal… Altre ragazze, ce n’erano tante, si sono perse per strada.”
– Ecco un punto importante: per durare, in tivu, cosa è indispensabile?
“Molti, dall’esterno, pensano che sia un giochetto facile facile. Invece è determinante la professionalità. La fatica, l’impegno, l’umiltà. Io di calcio non capivo e non sapevo un accidente. E si sa quanto siano pignoli i telespettatori appassionati di calcio, quanto esigenti: guai a sbagliare un nome, un gol… E così, in quegli anni, studiavo calcio. Sono molto riconoscente a Marino Bartoletti, direttore della testata sportiva di Mediaset. Arrivai da lui con timore perché Marino era diviso da Tumbarello da una forte rivalità. Invece mi assunse subito e mi aiutò moltissimo. Poi mi prese Enrico Mentana, per il tg5.”
– Decisivo, Mentana? E com’è, visto da vicino?
“Enrico? E’ di tutto e di più. Vulcanico. Geniale. Immediato. Delizioso ma anche
spietato. E sorretto sempre da una grande energia. Da uno scatto: trova sempre la soluzione giusta, appena si delinea un problema.”
– Provi adesso a definire se stessa. Con una serie di aggettivi.
“Non è facile parlare di se stessi.
– Facciamo un tentativo!
“Certamente sono una persona positiva, ottimista. Una che adora la vita tranquilla e
odia lo stress. Sono molto determinata, ecco: faccio, perseguo, ottengo. Ma senza scontri né scorciatoie. Sono incapace di litigare. E molto, molto paziente. Ma non arrendevole. Sono tosta, se penso alla mia vita e al mio lavoro, debbo dire che ho sempre fatto ciò che ho voluto.”
– L’immagine di una tranquillità esemplare.
“Sì, mi riconosco in queste parole.
– Quanto a doti più squisitamente femminili, però…
“Dica, dica pure.”
– Lei, da sempre, dà l’immagine di una donna più dolce che sexy. Più placida che
Erotica.
“ Ah, sì? Ebbene, ho la presunzione di poter dire che riesco ad essere assolutamente
sexy ogni volta che voglio. Forse non sono sexy per gli uomini che considerano determinante l’abbigliamento, per giudicare se una donna sia sexy.”
– Che vuol dire?
“Vuol dire che per mio marito, e per tanti altri, io sono sexy anche in blu jeans e
maglioncino. Sono sexy a modo mio, insomma.”
– E qual è il suo modo?
“Non ho bisogno di scollature né di spudoratezze né di aggressività.”
– E dunque?
“Sono sottile, nascosta. Allusiva.”
– Però c’è stata una recente fase della sua vita in cui lei ha dato, all’improvviso,
una diversa immagine di sé, rispetto a quella abituale. Un’immagine sexy aggressiva, intrigante. Un cambiamento, si è notato, in coincidenza con una presunta crisi con suo marito, Giorgio Gori.
“Non ci sono mai stati momenti di crisi con mio marito. E neanche di difficoltà.”
– Mi scusi. Ne parlo perché queste indiscrezioni furono pubblicate.
“E io le ho risposto. E mi irrita che qualcuno possa pensare che il mio modo di
propormi, sexy o no, possa dipendere dalla qualità dei rapporti con mio marito.”
– Cosa è irritante?
“Il pensiero che io scelga atteggiamenti più o meno sexy, di diversa qualità sexy, per
conquistare o riconquistare mio marito. Con cui non c’è mai stata crisi.”
– Da cosa dipendeva, allora, il cambiamento? Perché quel cambiamento, visibile, c’è
stato.
“Posso mettermi in gioco per divertimento. Anche a me piace, ogni tanto, un ruolo diverso. Certo d’abitudine non vado in giro con minigonne vertiginose e tacchi a spillo.
Ma, ad esempio, ho fatto un programma con Gene Gnocchi e, per divertimento ripeto, ho provato, rischiando, a presentarmi in maniere diverse da quelle abituali.”
– E con gli uomini, qual è il suo approccio? Convenzionale?
“Che vuol dire?”
– Aspetta di essere corteggiata o, se le piace un uomo, se lo prende?
“Se uno mi piace lo prendo, glielo faccio capire. Ma specifichiamo bene che, prima di Giorgio, ho avuto solo un paio di fidanzati importanti.”
– E con Gori come maturò l’evento?
“Avevo ventisei anni, ci eravamo sfiorati a Mediaset. Poi ci trovammo insieme a
Roma, per un mese, per preparare il lancio del tg5. E lì il rapporto si è scaldato, nonostante i primi freddi del ’92. Era fine ’91, gennaio del ’92.”
– Una data memorabile…
“ Sì, un anno memorabile per me: per la mia vita sentimentale e per la professione.
Esattamente il 13 gennaio del ’92 ci fu la prima edizione del tg5, alle 13. Io ero una matricola e toccava a me condurre. Ricordo l’emozione, in attesa dei servizi… Era previsto anche un collegamento con Berlusconi. Poi tutto filò liscio, senza un intoppo, senza errori. Al contrario di quello che successe alle 20, con Enrico in video. Un disastro, i servizi non partivano mai, c’erano di continuo disguidi con la regia…”
– E’ superstiziosa? Che cosa si dice, alla vigilia dei momenti importanti, per darsi forza?
“Non sono superstiziosa. Se mai, dico una preghierina. Mi dà tranquillità.”
– E’ molto religiosa?
“ Sì.”
– Nel senso che crede anche nell’angelo custode e nel suo aiuto?
“Sì.”
– Eccoci di nuovo al punto. Lei dà sempre l’immagine di una persona perfetta, la
brava figlia di famiglia, assennata, corretta, religiosa, la figlia o la moglie che tutti vorrebbero avere.
“E lei lo dice come se la cosa fosse spiacevole.”
– No, no. Però vorrei scavare al di là delle apparenze.
“Mi chieda ciò che vuole.”
– Ad esempio: nel felice matrimonio con Gori, ci sono mai state tentazioni,
trasgressioni?
“Da parte mia, certamente no.”
– E da parte sua?
“Spero uguale: no. Direi, per quello che so e quello che capisco, direi di no.”
– Ma un capriccio si può perdonare?
“Assolutamente no.”
– Cioè, se lei avesse un giorno un momento di debolezza, una tentazione, una
piccola trasgressione di un giorno o di una notte, non chiederebbe a Gori di essere perdonata?
“ L’ipotesi è assurda. Non potrebbe succedermi. Comunque, assolutamente no.”
– E se invece fosse lei a scoprire un capriccio di lui, riuscirebbe a perdonare?
“No, non perdonerei. Non ammetto il tradimento. Sono esigente.”
– Neanche un compromesso per un piccolo capriccetto?
“Il capriccio è l’ipotesi peggiore. Sarebbe una umiliazione cocente per me, essere
tradita per un volgarissimo capriccio.”
– Ma se suo marito tornasse a casa ubriaco, lo perdonerebbe?
“L’ipotesi mi fa ridere, ma direi di sì, certamente lo perdonerei.”
– E se una notte tornasse dal casinò e le confessasse di aver perso la testa per
un’ora e di aver buttato un bel po’ di milioni, lo perdonerebbe?
“Direi di sì, certamente lo perdonerei.”
– E, invece, per un piccolo flirt no, nessun perdono.
“Confermo. Non perdonerei.”
– E cosa le piace, di un uomo, a parte la fedeltà?
“ La testa. Ciò che dice, quello che fa. Dev’essere dolce e insieme autorevole. Uno che sappia decidere.”
– E fisicamente?
“Dev’essere bello. Sono attratta dalla bellezza, in un uomo.”
– Vuol dire che non potrebbe mai amare un uomo brutto?
“ Tutto è possibile, ma credo di no. Lui deve avere proporzioni armoniose, un bel
viso… E anche lo sguardo è molto importante.”
– E di lei, che cosa – secondo lei stessa – piace in particolare a un uomo?
“Credo il sorriso. Il viso. La dolcezza.”
– E rieccoci. Vorrei dirlo senza malizia…
“Dica ciò che vuole!
– Lei da sola è proprio perfetta. E, tanto più in coppia con Giorgio Gori, tutti e due date l’impressione di essere perfetti. Perfettini. Bravi belli e ammodino. Come usciti da uno spot pubblicitario, da un film anni cinquanta. Carta patinata. Musica da minuetto. Lievità pura.
“Ammesso che sia vero, ebbene? Dove vuole arrivare?
– E’ possibile che le cose stiano veramente così?
“Abbiamo inseguito un rapporto armonioso, ci abbiamo creduto, lo abbiamo voluto
e raggiunto. E ora lo difendiamo. Non è carta patinata. E’ la nostra vita.”
– In due parole, come definirebbe questa vita?”
“Lei è martellante. Comunque, in poche parole, siamo felici di stare insieme.”
– E neanche, mai, un piccolo litigio?
“ Mai. Come ho detto, non sono litigiosa. Mi creda. mai nessuna litigata memorabile.”
– Così, non esiste per lei un punto limite di rottura?
“ Esiste. Perdo la testa se qualcuno mi tiene il muso senza apparente ragione.
Allora perdo le staffe. E’ successo una volta sola, sul lavoro. Sì, con un compagno di lavoro. E addirittura, quella volta, mi sono messa ad urlare.”
– A proposito di perfezione, ricorda qualche sua gaffe colossale in diretta tivu? Quelle gaffe da “striscia la notizia”, da blob?
“ Mi dispiace deluderla. No. Mille errori, ma mai nulla di clamoroso.”
– Qual è un suo difetto, ammesso che ce ne sia uno?
“ C’è. La testa dura.”
– E il pregio?
“ La pazienza, ho sempre tanta pazienza.”
– E il difetto di Gori?
“ E’ una testa dura, anche lui.
– E la qualità?
“ L’intelligenza.”
– Qual è la principale differenza, tra voi due?
“ Anche se non rientra nell’immagine che lei mi attribuisce, io sono fortemente
passionale, impulsiva. Lui invece è razionale, non si abbandona mai a un coinvolgimento totale. E’ contento, ora? Si arrende all’idea che non esistono conflitti gravi? E che può anche esistere una coppia armoniosa, senza problemi?”
– Sì. Non capisco, ma mi arrendo.
“C’è poco da capire. Lei magari la chiama perfezione. Per me è la buona volontà
comune di stare insieme con amore e con buon senso.”
Novembre 01